Il 5 ottobre 2011 ci lasciava Steve Jobs, padre della Apple e innovatore tra i più celebrati tra coloro che hanno lavorato nel settore hi-tech.

Del suo discorso del 2005, tenuto alla Stanford University di Palo Alto, più del famoso “Stay Hungry, Stay Foolish” diventato un mantra, nella data di oggi risuonano in realtà altri due passaggi: uno relativo al rifiuto dei dogmi e uno che celebra la morte come agente di cambiamento. Il primo invitava gli studenti dell’università a non limitarsi a vivere la vita di qualcun altro e a non adattare i propri schemi mentali a quelli altrui; il secondo consigliava di togliere di mezzo il vecchio per lasciare posto al nuovo.

Il CEO in carica Tim Cook sembra aver colto da subito il senso del discorso, nelle parole e nei fatti. Settimana scorsa, ad esempio, dichiarava: “Desidero che l’eredità di Steve Jobs accompagni Apple anche a mille anni di distanza da ora, ma non che Apple ne sia limitata.

Apple non è cambiata solo nel modo di intendere i prodotti, ma anche nel modo di intendere se stessa nel mondo!

 

[fonte]

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